Le principali minacce

In termini generali, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) individua come minacce per la sopravvivenza del barbo l’alterazione/frammentazione degli habitat (A2) e l’inquinamento delle acque (A3).  Sono di seguito descritte le principali minacce per le specie target nell’area di studio.

MINACCIA 1. Eccessive captazioni idriche e conseguente riduzione delle portate idriche

  • Descrizione. Lungo i corsi d’acqua sono presenti numerose captazioni idriche in risposta ai molteplici usi umani della risorsa acqua, quali: 1) consumo umano (impianti di potabilizzazione e di acque minerali); 2) scopi irrigui; 3) scopi energetici (centraline elettriche).
  • Impatto sulla specie. Gli effetti delle riduzioni di portata sono molteplici e vanno dalle diminuzioni degli spazi acquatici disponibili, alla riduzione del potere diluente, all’aumento delle temperature, alla modifica delle condizioni idrauliche (profondità, velocità, corrente), nonché alla perdita del continuum fluviale con conseguenze dirette sulla diminuzione della dimensione delle popolazioni e indirette (V. minacce n. 1, 2 e 5).
  • Interventi di progetto per contrastare la minaccia. In termini di gestione dell’acqua l’eventuale finanziamento del progetto rappresenterà esso stesso una strumento culturale e operativo di notevole importanza per intervenire su scala locale e regionale a livello di governance e di associazioni locali. L’introduzione nel partenariato dell’AdbPO è in primis finalizzata proprio alla pianificazione strategica in questa direzione (C6). La messa in opera di un progetto LIFE localizzato in zone influenzate da derivazioni idroelettriche incontrollate, rappresenterà un utile strumento per richiedere una più rigida applicazione e controllo di corretti DMV, introducendo peraltro il concetto di Deflusso Minimo Ecologico per l’autosostentamento delle popolazioni di barbi reintrodotte. Il DMV sarà studiato (A3) e monitorato (D1) nel corso del progetto in tutti i siti target.

MINACCIA 2. Frammentazione degli habitat/popolazioni.

  • Descrizione. La continuità fluviale è interrotta da sbarramenti trasversali sui corsi d’acqua (dighe,  chiuse ecc.) e aree di secca (V. minaccia n.5). Nell’area di studio, sono state individuate n.13  principali discontinuità.  Nel dettaglio, sono stati identificati due sbarramenti sul T. Cedra  in Loc. Selvanizza rispettivamente a valle del ponte della strada Provinciale e in prossimità della captazione della centralina idroelettrica in un tratto di torrente compreso tra il SIC IT4030013 e il SIC IT4020020; uno sbarramento in Loc. Piane di Carniglia sul fiume Taro in corrispondenza della presenza di una delle ultime popolazioni riproduttive di Barbo canino in Provincia di Parma; l’ Asse ferroviario e della via Emilia che in particolare creano discontinuità sui Fiumi Taro (tra il SIC IT4020021 e il SIC IT4020022) ed Enza (SIC IT4030023). Sul F. Enza, nel SIC, sono stati individuati ben n. 9 sbarramenti che interrompono la continuità fluviale, separano le specie in popolazioni isolate ed impediscono i regolari spostamenti della fauna ittica verso monte e verso valle. 
  • Impatto sulla specie. La presenza di discontinuità nei corsi d'acqua impedisce le migrazioni e l’accesso delle specie nell’area di frega, durante la stagione riproduttiva, limitandone il potenziale riproduttivo. Inoltre, nel lungo tempo, la frammentazione delle popolazioni ne porta ad un decremento di densità,  ad una conseguente banalizzazione/perdita di variabilità genetica e quindi all’estinzione locale. Più estinzioni locali determinano poi la contrazione e la frammentazione dell’intero areale della specie, rendendo difficili gli scambi genetici fra le popolazioni che la costituiscono e incrementandone il rischio di estinzione.
  • Interventi di progetto per contrastare la minaccia. Nel progetto verranno pianificati e realizzati degli interventi di ripristino della continuità fluviale (rimozione degli sbarramenti non utilizzati, imposizione di un DMV idoneo e/o predisposizione di “passaggi artificiali per pesci”) e gestionali. In particolare verranno eseguiti specifici interventi di riconnessione ecologica in prossimità delle principali discontinuità individuate. V. azioni A4, A5, C2, C6 e E4.

MINACCIA 3. Alterazione degli habitat.

  • Descrizione. Una crescente alterazione della naturalità dei corsi d’acqua è dovuta a: 
    1. l’inquinamento delle acque e degli ambienti fluviali (immissione di sostanze tossiche e/o calore nell’alveo fluviale e/o lungo le sponde) prodotto da insediamenti urbani, zootecnici, industriali ed agricoli;
    2. prelievo di inerti (ghiaia e ciottoli)
    3. cementificazione e canalizzazione dei corsi d’acqua;
    4. urbanizzazione delle zone pedecollinari e planiziali.

MINACCIA 4. Introduzione di specie esotiche; errata gestione ittica ai fini alieutici.

  • Descrizione. Enti pubblici e società di pesca in base alla vecchia concezione “più pesci si immettono più pesci si pescano” sono soliti immettere fauna ittica “di interesse” nei corsi idrici, in particolare salmonidi ma anche altri taxa. Un rischio per le specie target è il recente attecchimento nel bacino del Po di con generico Barbus barbus o barbo europeo, ampliamente diffuso nel tratto padano parmense.
  • Impatto sulla specie. Le specie esotiche introdotte spesso riescono ad acclimatarsi entrando in competizione con le specie indigene e causando: alterazione dei rapporti interspecifici, “inquinamento genetico”, diffusione di agenti patogeni. Il barbo canino, in particolare, condividendo lo stesso habitat dei salmonidi, ha risentito dei massicci ripopolamenti con trote fario ed iridee, delle quali è una potenziale preda e con le quali può entrare in competizione alimentare
  • Interventi di progetto per contrastare la minaccia. Nel progetto verrà aperto un tavolo tecnico di discussione con i principali portatori di interesse (C6). Inoltre una specifica azione (C7) avrà come obiettivo il controllo e l’eradicazione delle specie alloctone di barbo anche in riferimento alla nuova legge regionale dell’Emilia Romagna sulla pesca (L.R. 07-11-12, n. 11) e ai relativi regolamenti in corso di emanazione, che risultano decisamente più restrittivi nei confronti delle specie aliene, sia in termini di controllo delle popolazioni, sia proponendo vere e proprie eradicazioni in zone di particolare pregio naturalistico, come i SIC.

MINACCIA 5. Cambiamenti climatici.

  • Descrizione. I cambiamenti climatici hanno evidenziato, negli ultimi anni, un riscaldamento globale del Pianeta (il cosiddetto global worming). In ambito fluviale, questo ha portato ad un incremento delle temperature delle acque e ad una diminuzione delle portate idriche, con periodi/zone di secca in estate.
  • Impatto sulla specie. L’incremento delle temperature contribuisce a: formazione di secche/frammentazione fluviale (v. minaccia 1), riduzione delle portate idriche (v. minaccia n.3) e variazioni delle condizioni vitali della specie. Quest’ultimo punto può spingere le specie target a migrare verso l’alto corso dei torrenti con sovrapposizione degli areali riproduttivi e delle nicchie ecologiche con i salmonidi e specie esotiche (quali il barbo europeo e/o il barbo spagnolo).
  • Azione di progetto per contrastare la minaccia. Verranno attuate misure per la riduzione della frammentazione fluviale e una migliore gestione della risorsa idrica nel suo complesso.  V. azioni A3, A4, C2, C6 e E4.