Azione C4

Implementazione delle attività di riproduzione ex situ

L’azione rappresenta uno dei principali strumenti per il recupero delle specie. Le sole misure in situ (azioni C1, C2 e C3) sono ritenute non sufficienti. La recente revisione della Lista Rossa IUCN, infatti, eleva il livello di minaccia del barbo plebeio dallo stato "quasi a rischio" a quello "vulnerabile" e da VU a "in pericolo" per il barbo canino, a testimonianza di un costante peggioramento dello stato delle popolazioni di entrambe le specie. Se in passato, infatti, il basso livello di rischio ipotizzato poteva da un certo punto di vista non richiedere interventi rapidi di sostegno a livello ittiogenico, oggigiorno, le minacce e il costante peggioramento quali/quantitativo delle popolazioni in Emilia Romagna, non giustificano un approccio cautelativo per evitare il ripopolamento con esemplari ibridi. Come più volte già sottolineato sarà posta la massima cura nella selezione degli esemplari da avviare a pratiche ittiogeniche per evitare ibridi ed immissioni di individui esotici operando attente caratterizzazioni morfologiche e soprattutto molecolari già in fase di studio preliminare. Verranno avviate le attività di riproduzione ex situ in riferimento al Piano di recupero (V. azione A5). La scelta della specie da rilasciare e la tipologia di intervento (rinforzo o reintroduzione) saranno valutate di caso in caso in riferimento ai risultati delle azioni preliminari e a quanto elaborato nel Piano di recupero e per ogni sito di studio. Le pratiche ittiogeniche saranno supportate da manuali di buone prassi recentemente adottati dai 3 impianti ittiogenici in riferimento al D.lg. 148/2008 (Rif. Direttiva 2006/88/CE) e tutte le migliori tecniche per garantire una buona salute, la riduzione dello stress animale e della “perdita di rusticità” degli individui allevati. La normativa pur non essendo specifica per ciprinidi, introduce tuttavia prassi igieniche funzionali al successo di attività di riproduzione ex situ per qualsiasi specie. Ai fini della tutela della variabilità genetica e della “rusticità”, in particolare, si limiterà, per quanto possibile, l’allevamento dei riproduttori preferendo l’utilizzo dei selvatici maturi (maschi e femmine) per ogni nuova stagione riproduttiva e la variabilità genetica dei riproduttori allevati rispecchierà quella della popolazione da conservare come da idonea caratterizzazione genetica (V. Azione A3). La presente azione prevede le seguenti fasi di lavoro:

  1. cattura dei riproduttori in natura;
  2. pratiche ittiogeniche (incubazione, riproduzione, allevamento dei riproduttori);
  3. svezzamento e allevamento della progenie.Si prevedono due stagioni riproduttive in riferimento alla biologia riproduttiva delle specie:
Annata riproduttivaAvvio pratiche ittiogenicheSemine
2016/2017Gennaio 2016Autunno 2016
2017/2018Gennaio 2017Autunno 2017
L’azione sarà coordinata dal PNATE e svolta per quanto riguarda le fasi di campo e le pratiche ittiogeniche dal personale del partner GEN-TECH e con il coinvolgendo gli Enti gestori dei vari centri.

Avanzamento Stato: Terminato - Avvio: 31-12-2015 Conclusione: 31-01-2018
2014 2015 2016 2017 2018
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV
C4 CronoprogrammaOOOOOOOOAAAAAAAAAOOO
AvanzamentoOOOOOOOOOAAAAAAAXXXX

Dal giugno 2016 con la consulenza del Prof. Tomas Policar dell'Università del Sud della Boemia (Repubblica Ceca) e del prof. Lorenzo Tancioni dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", sono state svolte prove di riproduzione in cattività dei barbi comune e canino. A partire dall'esperienza maturata nei successivi anni 2017 e 2018 sono state fecondate artificialmente oltre 50.000 uova di barbo. Più di 30.000 avannotti sono stati prodotti e successivamente rilasciati in siti idonei nell'area di studio di progetto (V. azione C5). E' stato redatto un opportuno protocollo di riproduzione che sarà incluso nelle linee guida di progetto (V. azione E6). Con la presente stagione riproduttiva (2019) sono stati raggiunti gli obiettivi progettuali per entrambe le specie target di progetto.

***From 1st through June 16th with the advice of Prof. Tomas Policar University of South Bohemia (Czech Republic) and prof. Lorenzo Tancioni University of Rome "Tor Vergata", tests of spawning in captivity of the Common and Southern barbels were carried out. Starting from the experience gained, over 50,000 barbel eggs were artificially fertilized in the subsequent years 2017 and 2018. More than 30,000 fry were produced and subsequently released to suitable sites in the project study area (see action C5). An appropriate reproduction protocol has been drawn up which will be included in the project guidelines (see action E6).With this breeding season (2019) the design goals for both target species have been met.